L’architetto torinese Paolo Cattaneo e la moglie Maria acquistarono questa proprietà, ex casino di caccia risalente al XVII secolo, verso la fine degli anni ’70. Ciò che attrasse i Cattaneo verso la tenuta, è stato il fatto che “non era né un tipico casale toscano, né una tipica villa toscana” – racconta Paolo. Tra calda eleganza, dipinti contemporanei e foto in bianco e nero, tutto abilmente inserito in un riuscitissimo mix di stili, questa dimora nella Maremma Toscana è diventata il loro rifugio ideale. “Volevamo mantenere intatto lo spirito del luogo,” – aggiunge Paolo – “quello che si vede è un accumulo di cose scelte negli anni e che rispecchia il nostro gusto”. Il risultato è una casa senza tempo, dallo charme unico.
Le pentole in rame sono cimeli della famiglia Cattaneo. “Sono tutte antiche ma stagnate all’interno e quindi ancora utilizzabili”, dice Maria. Il tavolo e le sedie sono originali della casa, come il pavimento in cotto.
Paolo e Maria trovarono il passavivande nascosto dietro i mobili. L’etichetta attaccata allo sportello è quella del riso prodotto da un amico di famiglia in Piemonte. “Non volevo dimenticare il marchio!” racconta Maria.
Le fodere dei cuscini sul divano del primo soggiorno sono un mix di tessuti antichi, suzani o ritagli di tessuto utilizzati per rivestire le poltrone della casa di città dei Cattaneo
Il tappeto è una vecchia Savonnerie. Le travi – originariamente nere e rosse – sono state imbiancate da Paolo. Le bottiglie blu sulla mensola del camino provengono dalla collezione di vetri dei Cattaneo
Nel secondo soggiorno, il camino piemontese in marmo Bardiglio di Valdieri proviene da una casa di proprietà della famiglia di Paolo. Sopra la mensola è appesa la Cucitrice di Michelangelo Pistoletto e il ritratto ovale è del bisnonno di Paolo, Edoardo Cattaneo. Le poltrone sono rivestite in lino Sanderson
La sala del giardino, decorata con stampe ottocentesche di paesaggi del nord Italia, è il luogo in cui i Cattaneo trascorrono la maggior parte del tempo. Il tappeto proviene dal Marocco.
Un suzani turco crea un meraviglioso “arazzo”. La stufa a legna di fabbricazione francese proviene dal Marocco ed è funzionale oltre che decorativa. Maria ha ricamato a piccolo punto il cuscino dello sgabello.
Le rose provengono dal giardino. Le fioriere, come le saliere, sono in vetro ‘Chippendale’, e la tovaglia e i tovaglioli sono in lino antico.
D’estate i Cattaneo fanno colazione sotto il pergolato coperto di glicine, fuori dalla cucina.
Le porte-finestre sono state progettate da Paolo e realizzate da un fabbro locale. Le rose Sans Souci crescono tra la salvia e il gelsomino