Nella campagna toscana, in un paesaggio da cartolina tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana, si trova il paese di Pienza, con le sue dolci colline, filari di cipressi e solo poche case sparse qua e là. È qui che le sorelle Teresa e Laura Cugusi sono cresciute nella cascina del nonno, arrivato in Toscana dalla Sardegna tra gli anni Sessanta e Settanta. Tutt’intorno, tra ulivi e boschi, ci sono 50 ettari (123 acri) di terreno agricolo. E oggi, grazie alle due sorelle, un rigoglioso giardino fiorito o, meglio, una Flower Farm con laboratorio di design floreale.
“Dopo aver studiato e lavorato in diversi campi in varie parti d’Italia, abbiamo deciso di tornare a casa, dove sono le nostre radici, e iniziare un progetto legato alla tradizione e alla nostra terra, ma anche innovativo”, raccontano. “Volevamo investire qui dove siamo nate.” Il pascolo, a lungo inutilizzato dal padre veterinario, è diventato una colorata riserva di fiori, una sorta di laboratorio a cielo aperto. E Puscina Flowers, dal nome dell’antico podere, è oggi l’azienda agricola di famiglia delle sorelle.
“Abbiamo iniziato circa sei anni fa a raccogliere i semi delle piante della zona: fiordalisi e papaveri selvatici, cosmi ornamentali e zinnie, erbe e varietà spontanee dal giardino che abbiamo usato per comporre i nostri primi bouquet”, raccontano Teresa e Laura. Poi si è passati alla coltivazione vera e propria, attingendo sia da semi antichi che da nuovi rizomi, portando avanti tradizione e ricerca insieme. “Oggi coltiviamo con passione oltre 200 specie e 400 varietà di fiori recisi e fogliame”. Il risultato è rigorosamente stagionale e naturale, attorcigliato dal vento, piegato dalla pioggia, spesso irregolare e splendidamente imperfetto, di una bellezza leggera e mai sfacciata. “I nostri fiori possiedono un carattere particolare lontano dai fiori rigidamente impeccabili coltivati su larga scala”, spiegano.
Non a caso Puscina fa parte del movimento SlowFlowers Italy (un’associazione di fioristi, coltivatori di fiori e designer floreali). Come il movimento Slow Food, SlowFlowers si batte per una bassa impronta di carbonio e sostenibilità, estetica ma anche etica. Questa nuova generazione di contadini artigiani porta in tavola manualità, creatività, gusto e le necessarie conoscenze botaniche, il tutto nutrito da una grande dedizione e da un legame naturale con la propria terra – “quasi un rapporto sentimentale”, dicono le sorelle.
Questo metodo non è così noto in Italia e in Europa, è molto più popolare negli Stati Uniti. “È stato fondamentale e stimolante conoscere il lavoro di Floret, la piccola floricola americana che si concentra sulla coltivazione di alcune delle varietà di fiori più belle del mondo, molte delle quali trascurate dal mercato mainstream, e poi condividere con la comunità le conoscenze botaniche acquisite nel corso degli anni”, affermano. “La loro esperienza ci ha convinto che la nostra idea per Puscina Flowers non solo era possibile, ma anche potenzialmente vincente”.
Teresa e Laura tingono i tessuti con petali di fiori e terre colorate per impreziosire le loro composizioni floreali.
L’orgoglio del giardino delle sorelle Cugusi è il papavero. “Amiamo tanto i fiori di campo, e il papavero ci ha sempre affascinato per le numerose varietà esistenti e per il suo portamento naturale”, dicono. “Sembra un fiore estremamente delicato ma in realtà ha una grande forza riproduttiva. È resistente al gelo e ci sorprende ogni anno”. I papaveri prediletti giocano con delicate rose inglesi e rare specie di bulbi e tuberi, una moltitudine di coloratissimi tulipani e dalie, piante aromatiche e il fogliame della macchia mediterranea (un paesaggio fiorito che attira turisti da tutto il mondo), dando vita a bouquet che rispecchiano il fascino toscano di Puscina Flowers.
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