Un luogo del cuore nella campagna francese

A due passi da Morcenx, nelle Landes (Francia), Jean-Eric ha reso questa casa di campagna risalente al 1830 il suo luogo del cuore.

Trasportati dai colori dell’erica sbiadita o dalle sensazioni delle nebbie invernali spezzate dagli acquerelli orientalisti dell’Ottocento,  in questa dimora si assapora lo spirito naturalistico e rasserenante dei colori polverosi e dei materiali invecchiati. Gli oggetti antichi di universi diversi, mescolandosi nei vari ambienti, raccontano nuove storie. “Mi piace portare alla luce gli oggetti più inaspettati per creare un arredamento che assomigli a un cabinet de curiosités”.

Dalla passione per l’antiquariato Jean-Eric ha ereditato il gusto per l’orientalismo dell’Ottocento francese. “Ho voluto creare un luogo accogliente in cui ospitare i miei cari, il cui vero lusso fosse ascoltare e guardare il tempo passare, con i pomeriggi che nella bella stagione piano piano si allungano.  Mi piace questo posto perché è rassicurante e sereno, è un rifugio segreto dove poter venire a ricaricare le batterie.”

Adornata con piastrelle blu di Sarreguemines associate a pittura color argilla, la cucina è di grande eleganza: in posizione centrale, un tavolo del XIX secolo è stato ricoperto da un piano in granito e funge da tavolo di lavoro.

Aperta sul giardino, la cucina beneficia dei raggi del sole fino a tarda sera.

Inondato di luce, l’angolo pranzo della cucina si veste di bianco sfruttando la morbidezza del graticcio ridipinto in azzurro cenere. Un antico mobilio del granaio è stato trasformato in un comò.

Aperta sul soggiorno, la cucina ci invita al suo tavolo.

Pur infondendo il suo stile ovunque, Jean-Eric ha protetto il carattere originale della casa. Sono state mantenute le piastrelle originali e i pavimenti in parquet biondo, le pareti sono state trattate con imbiancatura o ricoperte con carta kraft e legno biondo sul lato soggiorno per conferire una particolare morbidezza nei toni del bronzo.

Sopra una consolle, un dipinto di Paul Vayson (1842-1911).

L’angolo ufficio sembra davvero un cabinet de curiosités: un erbario dell’800 trasformato in pannello decora la parete; davanti a una poltrona di famiglia, una scrivania accoglie una collezione personale di oggetti e un candeliere riportato dal Souk di Tangeri.

Stile tra l’orientale e il coloniale per la camera matrimoniale (nella foto sopra, riflessa in uno specchio).

Morbidezza dei toni di grigio per la camera degli ospiti, decisamente all’insegna dell’orientalismo.

Il bagno, sui toni del grigio e del bianco, sfrutta i profumi del giardino. Magnifica la vecchia vasca in ghisa.

Il giardino si inserisce naturalmente nell’architettura. Dopo la ristrutturazione, la vegetazione ha preso il posto che le spettava. Le gabbie e i pollai hanno lasciato il posto a stanze verdi fatte di pergole. Il giardino di bambù, le capanne per i bambini e un roseto inglese sono stati studiati e realizzati con la stessa cura e poesia degli interni della casa.

Ph. Christophe Rouffio

MAISON.com

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