Per amore della pietra

Nei Monts d’Or, vicino a Lione, una fattoria del XVII secolo è stata riprogettata da zero per offrire ai suoi nuovi abitanti un ambiente senza tempo. Frutto di un progetto architettonico attento a non snaturare il luogo, la trasformazione ha aggiunto un’anima, un fascino rasserenante.

Il Mont d’Or, o Montagna d’Oro, è un massiccio al confine tra Francia e Svizzera, noto su entrambi i lati principalmente per il formaggio omonimo. Ma il nome deriva dalla pietra dorata che qui è il materiale da costruzione di base. Secoli fa ne venne costruita una cascina rurale e Agnès Borel l’ha riportarla al suo antico splendore. Del resto chi se non lei… Ha ereditato la passione per l’antiquariato e gli edifici storici dai suoi genitori. Deve la sua capacità progettuale e la conoscenza dei materiali agli studi di architettura. Un tempo stilista di moda alle sfilate di prêt-à-porter, ha imparato a lavorare con i colori. Da anni restaura antiche case a Lione e dintorni, rispettando attentamente il principio di preservare il fascino delle antiche mura.

C’era molto lavoro da fare, inclusa la modellazione del terreno circostante. Doveva essere livellato e organizzato in modo che ci fosse una grande terrazza accanto alla casa e una piscina nelle vicinanze. Agnès ha pensato di fonderli entrambi nelle vecchie mura, utilizzando un identico materiale da costruzione locale dalla tonalità dorata. Ha anche rimosso il pollaio e la rimessa dall’aia e ha sostituito il vecchio pavimento in terra battuta con un patio pavimentato con lastre di pietra. Qui ora si può banchettare lontano da occhi indiscreti. I vecchi serramenti sono stati sostituiti da meraviglie dell’artigianato in metallo, realizzate da Bruno Cappuccio.

Agnès ha cercato di salvare, rigenerare e far emergere tutto ciò che crea l’atmosfera rustica di una casa. Ha lasciato a vista ampie zone di muri non intonacati fatti di vecchie pietre grezze. Lo stesso vale per la trabeazione: l’ha lasciata pulita ed esposta. Tracce di scolitidi e crepe non fanno che aumentare il suo fascino. A volte è stato necessario inserire qualcosa di nuovo, allungare qualcosa, ma nessuno riesce a notarlo – Agnès collega il vecchio con il nuovo senza “cuciture”, molti si sono chiesti dove finisce la parte originale del pavimento o del muro e inizia quello aggiunto.

La progettista non ha modificato la disposizione degli ambienti al piano terra: è difficile migliorare qualcosa che era stato ben progettato secoli fa. Ma ci sono stati diversi adattamenti, ad esempio un fienile in un ufficio domestico. Ci sono state fusioni intriganti ovunque, perché non c’è niente che le piaccia fare di più che mescolare stili ed epoche. Naturalmente, in modo che non ci siano problemi.

In uno sfondo rustico, si è concessa un po’ di minimalismo (colori grigio, bianco e nero, mobili semplici), accenti di stile postindustriale (ha usato cemento, accessori che ricordano tubi e valvole di fabbrica) e alcune cose interessanti e di design, come un lampadario fatto di pezzi di carta o una lampada alata di Inga Maurera che “guarda” alcuni putti in bassorilievo. Alcuni oggetti fanno ridere gli ospiti, come uno sgabello con sedile da bicicletta e pedali autentici o un paralume completamente ridicolo fatto di posate appese.

I nuovi proprietari adorano “questi numeri” e molte altre delizie che abbondano dentro e intorno a questa casa. A loro piacciono anche vari posti dove rilassarsi. E i mobili per questo scopo non mancano: basta scegliere un letto di metallo, poltrone da club in quasi argilla, sedie a sdraio pieghevoli o un’altalena ultraterrena in una sfera di vetro sospesa al soffitto. Anche la famosa Bubble Chair  (foto in basso) doveva venire qui.

L’arredamento della sala da pranzo è pieno di sottigliezze. Stili e generi si mescolano e si uniscono per creare un’atmosfera chic e semplice. Sulla parete della sala da pranzo sono state dipinte posate di grandi dimensioni ispirate all’argenteria. Ai piedi di questo muro, che funge da basamento, notiamo un fregio in ghisa, come si trovava un tempo su alcune facciate di edifici a Lione.

Al piano superiore gli ambienti sono stati ridistribuiti. Una camera da letto e un’altra più piccola sono state rivisitate per creare una master suite. Il parquet delle camere ha beneficiato di una bella ristrutturazione: levigatura e colorazione hanno donato nuova giovinezza e tanto stile al pavimento.

È stata realizzata un’apertura tra la camera da letto e lo spogliatoio; così la luminosità dei pezzi ne mette in risalto il pregio e l’originalità della forma. Il tramezzo che separa la testiera e la cabina armadio è forato. Una semplice veneziana ti permette di isolarti da sguardi indiscreti e giocare con la luce come desideri. Giochi di colori ed effetti di luce attraverso materiali molteplici e distinti: vetro, ceramica, marmo, legno… Qui la funzionalità sposa un’estetica raffinata e personalizzata. Un matrimonio perfetto.

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