Sette anni fa, Sacha Lansac e Agathe Rastoin Sandoz hanno spinto la pesante porta di legno di questa fattoria provenzale del 1680 ad Aix-en-Provence devastata da successivi interventi architettonici con un’idea ben precisa: restituirle la sua identità originaria.
Dopo aver mostrato questo vecchio edificio di 400 m2 a diversi clienti che non riuscivano a coglierne il potenziale, la coppia di architetti ha finalmente accettato la sfida un po’ folle di ristrutturarlo per loro. Un lavoro titanico per l’Atelier Lansac che da cinque anni si destreggia tra lavoro e costruzione.
«Il vantaggio è che abbiamo tempo per prendere possesso degli spazi e ottimizzarli a seconda del momento, dell’ora e del sentimento», confida Sacha Lansac. Nel corso degli anni, la storia di questa fattoria di Aix unita dai materiali è stata riscritta in uno stile grezzo intriso di morbidezza. Più che un semplice “oggetto”, questa casa è diventata uno stato d’animo.
Disposizione goffa, materiali di bassa qualità, pavimenti e tetti in pessimo stato… Di fronte a questo lungo elenco di punti negativi, Sacha Lansac e Agathe Rastoin Sandoz hanno deciso di fare tabula rasa e ricominciare da zero .
“Abbiamo suddiviso l’intero interno per valorizzare e ampliare la casa con l’idea di rafforzare la sua identità provenzale immaginando un insieme coerente”, afferma Sacha Lansac.
Per progettare un universo premuroso e rilassante, il duo di architetti ha optato per le materie prime. Cemento bianco colato sul posto, muri in pietra rivestiti di calce, falegnameria in legno, elementi in ferro su misura e decorazioni antiche accentuano il fascino senza tempo di questo casale, ma anche la sua robustezza.
“Le pareti spesse 80 cm dimostrano un vero e proprio spartiacque architettonico. Dicono qualcosa e danno profondità al luogo.”
Nel cuore di questo rifugio dove il tempo sembra essersi fermato, ogni spazio suona come un invito alla meditazione. Un vero rifugio sinonimo di fuga.
