La loro piccola bâtisse in calce si fonde con il paesaggio collinare ancora incontaminato. Da Stéphane e Odile Hypolite, creatori delle lampade Osh, la vita scorre tranquilla tra laboratorio e giardino. Una bella dimostrazione del detto: «Pour vivre heureux vivons cachés».
Odile Hipolyte conosce e ama il Berry fin dall’infanzia. “Il mio bisnonno, che era pittore, si innamorò di questa valle di artisti, racconta”. “C’era la sua casa dove naturalmente veniva mio nonno, anche lui pittore ma anche incisore, scultore e professore di Belle Arti, poi mio padre, architetto e infine io. Adoro la regione, ci vengo da quando ero piccola”. Diciassette anni fa, Odile e Stéphane hanno acquistato due modeste case di 40 m² ciascuna per trascorrervi le vacanze. “Ci siamo detti che un giorno saremmo venuti a viverci”. Tipicamente Berry, gli edifici erano realizzati in pietra calcarea e terra con rivestimento esterno ed interno in calce e tetto in tegole locali. Al piano terra esistevano solo due ambienti, una cucina con camino e una camera da letto e, sopra, un granaio. In apertura e qui sopra: quando il tempo è bello, Stéphane e Odile amano ricevere i loro amici sotto il pergolato di legno scuro ricoperto di canne. Profumo di santolina, rosmarino, curry e lavanda dalla primavera.
Stéphane, che ha imparato le tecniche di ristrutturazione a regola d’arte da un ex imprenditore locale, ha eseguito personalmente i lavori. “Abbiamo unito le due case e messo due camere da letto al primo piano”.
“Nel frattempo però ci siamo accorti che sotto una parte della casa passava un ruscello! È stato necessario togliere le piastrelle, realizzare uno scarico e creare una soletta. Si era formata un’enorme crepa e poiché la trovavamo decorativa, l’abbiamo lasciata così com’è”. Nella foto qui sopra: sotto il pergolato, la terrazza, idealmente affacciata sul giardino, ospita i divani e il forno per il pane e la pizza che la coppia ha costruito e rivestito di calce. Sullo sfondo, il laboratorio.
Per la decorazione, Odile, che ha viaggiato molto con i suoi genitori e poi con Stéphane, ha usato oggetti tipici dei paesi visitati. “Traggo ispirazione dai luoghi in cui sono stata nel mondo. Qui ho utilizzato i toni della terra, un po’ come in una piccola casa greca o andalusa”, racconta. Nella foto sopra: il pranzo viene servito in giardino, all’ombra rilassante di una maestosa quercia. Sedie e sgabelli sono stati acquistati in un mercatino locale dell’usato
In sala da pranzo una crepa mostra nel muro la pietra locale. Tavolo su misura in massello di rovere realizzato da un falegname di Prissac.
L’accogliente soggiorno dalle pareti in calce e il pavimento in piastrelle di cotto ha acquisito luminosità con l’installazione di porte-finestre che hanno sostituito le piccole aperture esistenti. Divano realizzato da Stéphane.
Quattro anni fa, la coppia ha deciso di cambiare vita e di trasferirsi da Parigi per vivere definitivamente in questa casa. “Ho studiato decorazione e Stéphane è abbastanza bravo manualmente, volevamo creare illuminazione”, spiega Odile. “Ho sempre amato dare luce alla mia casa e spesso i miei amici mi chiedevano consigli. E poi abbiamo capito che volevamo lavorare con la ceramica e la calce, cosa che ci piace molto. È un materiale ecologico che offre molte possibilità”. Qui sopra: semplice e grafica, la scala in muratura e calce nasconde un soggiorno dall’atmosfera morbida e armoniosa.
Coibentata con lana di roccia, dotata di finestre da tetto e ricoperta da un pavimento in abete verniciato, la vecchia mansarda ospita due piacevoli camere da letto. Tappeti e stuoie provengono dalla Tanzania e dal sud della Spagna.
Art & Décoration N°567 – Avril 2022